Vök, una gemma nascosta tra le spa d’Islanda: aperti nell’estate del 2019, portano la firma di Design Group Italia. Una buona birra, un tuffo nel lago e uno nella calda acqua geotermale, prima di una speciale tisana. E come si può dimenticare un’esperienza del genere?
Giungendo a Egilsstaðir da ovest, attraverso la strada 1, si nota subito la maestosa meraviglia del lago Lagarfljót, contenitore di storie e leggende che lo vorrebbero abitato da giganti mostri lacustri. Ma non è di questo che vi voglio parlare, o meglio non di questi mostri ma di altri mostri e di un altro lago. Poco prima di giungere in paese, sulla sinistra, si nota a fatica un lago, che sembra ben nascosto, quasi a voler proteggersi dalle rotte turistiche principali. Si chiama Urriðavatn, è una gemma nascosta ed ha una particolarità.
Un tempo gli abitanti di questa zona si chiedevano il perché di alcuni strani “comportamenti” del lago. In pieno inverno, quando i laghi ghiacciano, notavano che lui non faceva la stessa cosa. Notavano che in alcune parti non ghiacciava mai. Dei buchi, sempre negli stessi punti, apparivano puntuali in ogni stagione invernale. La gente del posto, per molti secoli, ha pensato che la colpa fosse di alcuni mostri che abitavano i fondali del lago.
Solo pochi anni fa si resero conto che al di sotto del lago era presente una sorgente geotermale, dalla quale sgorgava acqua geotermale a 75C°. Per questo motivo, d’inverno, alcune parti della superficie non ghiacciavano mai. Siccome in Islanda tutta questa magia non si può solo leggere ma vivere, sulla propria pelle, vi racconto cos’è accaduto dopo (e che ci rende orgogliosi, perché dietro questo progetto ci siamo anche noi italiani). Ecco come nasce Vök.
I BAGNI DI Vök
Nel 2019 hanno aperto i bagni di Vök, che a differenza delle altre spa islandesi hanno una particolarità: le piscine sono delle piscine galleggianti, proprio in mezzo al lago. Il progetto, di estremo gusto e di raffinatissimo design, è stato curato dallo studio islandese Basalt Architects e da Design Group Italia, orgoglio italiano nel campo del design (che come vi ho raccontato si è occupato anche della Blue Lagoon, tra le spa più famose al mondo). Quando c’era da immaginare il progetto, ai designer e agli architetti è venuto in mente che quei “buchi nell’acqua” erano qualcosa di speciale e che quindi la forma delle piscine avrebbero dovuto ispirarsi proprio a loro, che dovevano proprio sembrare quei bichi nel ghiaccio che per anni hanno ispirato leggende e alimentato affascinanti storie. Li chiamarono Vök, che in islandese è il termine che si utilizza per queste fessure create dal rapporto tra l’acqua calda geotermale e il ghiaccio, le quali in alcuni punti gli permettono di non ghiacciare mai. Inoltre la struttura intera è stata progettata per avere il minimo impatto sull’ambiente naturale circostante, attraverso un’architettura bassa degli edifici (a un solo piano, in parte al di sotto del terreno) e i tetti ricoperti d’erba. Ci sono talmente riusciti che dalla strada è praticamente impossibile vederla.
Con una buona birra si rimbalza tra l’acqua fredda del lago e quella calda geotermale delle vasche. Poi alla fine, dopo un relax indescrivibile ci si gode una tisana calda al bistrò interno, dove le tisane vengono preparate proprio con questa acqua, che è l’unica certificata come potabile in Islanda, tra le acque geotermali. Fare esperienza di un bagno in un luogo del genere, permette di vivere la storia di un territorio, la natura, sulla propria pelle. Sì, difficilmente dimenticherete una tale dose di meraviglia.
E certo che no, non esiste solo la Blue Lagoon!