Le sorprese dei magici luoghi d’Islanda sembrano essere infinite, soprattutto per la loro unicità: è questo il caso del sale geotermico di Reykjanes. Ma cosa intendiamo con “sale geotermico” e dove trovarlo nelle terre d’Islanda?
Nello stilare il vostro itinerario per tracciare i sentieri islandesi, concedetevi delle chicche, come ad esempio una pausa per visitare Saltverk, un piccolo stabilimento artigianale situato a Reykjanes nei fiordi occidentali (sì, non stiamo parlando dell’omonima penisola a sud di Reykjavík ma di Reykjanes nei Fiordi) 500 metri a est dell’Hotel Reykjanes, affacciato sul mare tra le acque del “fiordo fumante” e del “fiordo del ghiaccio”, in cui si produce uno dei sali più rinomati sali del mondo. Incredibile, no?
I migliori ristoranti islandesi si riforniscono da questo piccolo produttore ai confini del globo, perché il suo sale ha una particolarità: per produrlo viene utilizzata solo ed esclusivamente energia geotermica. Ciò significa che i getti caldi delle sorgenti sono usati per riscaldare l’acqua salmastra del mare ed estrarne il sale. Inoltre, il prodotto finale viene aromatizzato al timo artico o alla liquirizia, oppure al legno di betulla.
La storia del sale geotermico di Reykjanes
Il sale geotermico di Reykjanes, altrimenti e più propriamente detto flögusalt þurrkað með jarðvarma, è quindi una particolarità islandese legata anche a una storia, prima che a una tradizione: quando l’Islanda era ancora una colonia danese, quando il sale era prodotto attraverso la bollitura di alghe (e si chiamava “sale nero”). Si trattava però di una produzione limitata che non sopperiva alle necessità di tutti gli abitanti dell’isola, e nacque così l’idea di utilizzare l’energia geotermica per soddisfare la richiesta legata alla salatura del merluzzo. Dunque Reykjanes fu scelta come punto strategico per la costruzione di nuovi stabilimenti per la vicinanza rispetto alle fonti termali e, da allora, salatori professionisti iniziarono ad arrivare a Reykjanes da ogni parte d’Europa, sperimentando un processo rivoluzionario che permetteva di produrre all’anno ben ottanta tonnellate di sale: una quantità davvero enorme!
Oggi l’utilizzo di energia geotermica per alimentare l’intero processo di salatura garantisce la piena sostenibilità ambientale e permette inoltre di comprare un souvenir più unico che raro, oltre che slow food.