Come vestirsi in Islanda in estate
Quando ci si prepara ad affrontare un viaggio in Islanda la prima preoccupazione a farsi viva riguarda il vestiario: “Come vestirsi in Islanda in estate?”, “Cosa mi porto?”, “E se poi avrò freddo?”, “Sarà utile questo giubbotto o meglio portarne un altro?”, “La calzamaglia, il pigiama sotto ai pantaloni, le doppie calze? Ho letto su un blog che servono!”, “Quali scarpe mi porto?!”, “Sì dai, un jeans sì, o no?!”, sono alcune delle domande che vi starete facendo (o che vi farete, sicuramente, non appena vi metterete a organizzare il vostro viaggio).
Bene, vi do una buona notizia: non vi preoccupate, vi spiego tutto nel dettaglio in questo articolo (dedicato all’abbigliamento perfetto per un viaggio in Islanda da giugno a settembre, indicativamente) così non avrete più alcun dubbio e potrete organizzare e affrontare il vostro viaggio con serenità. Prima di farvi la valigia, vi farò una lista di abiti fondamentali e di abiti invece inutili.
Breve premessa: uno degli aspetti legati al turismo che più fa sorridere gli islandesi e i professionisti del turismo, è vedere i viaggiatori inspiegabilmente imbacuccati, come se stessero affrontando un viaggio al Polo Nord. Non fate questo errore, non perché possiate fare ridere gli islandesi e gli addetti ai lavori, ma perché… Non serve! L’errore più comune che ho notato nei miei 10 anni di esperienza è che le persone pensano che l’equazione più abiti=più calore funzioni. Nulla di più sbagliato! Vediamo insieme come vestirsi in Islanda in estate.
Vento e pioggia: il problema non sono le temperature
Vi faccio un esempio: immaginate di vestirvi in questo modo, in una fredda giornata estiva (a giugno e a settembre, se non dovesse esserci il sole, potrebbero anche esserci 5-7 °C). Indossate: intimo termico, maglia termica, maglioncino, maglione pesante e giubbotto, tipo per affrontare la salita sul K2. Dovreste avere caldo, no? Però la vostra giornata è un continuo sali e scendi dalla macchina, camminare, entrare in un caffé, in una stazione di servizio o in un museo. Non potrete ogni volta spogliarvi e rivestirvi. Risultato? Sarete accaldati e suderete. L’abbigliamento, non essendo tecnico, non protegge dal vento. Una leggera ma costante brezza vi penetra dappertutto; siete accaldati e la sensazione di avere freddo… aumenta!
Poi magari arriva una leggera pioggerellina di quelle islandesi (capita spesso, magari anche per pochi minuti). Non fa nulla di male, non dovrebbe limitare il vostro viaggio, ma avete scarpe non tecniche e il giubbotto si impregna in un attimo. Risultato finale? Avete molto freddo, siete inzuppati e la vostra giornata diventa tutta in salita. Può sembrare strano, assurdo, ma accade quasi sempre così a chi non ha apprestato attenzione a selezionare gli abiti giusti.
Siccome il vostro viaggio deve essere un piacere, facciamo che vi aiuto io, passo per passo, a scegliere gli abiti giusti! Per ora segnatevi questo concetto (che funziona in tanti ambiti della vita e come non mai anche in questo): less is more. Declinato a un viaggio in Islanda: abiti più leggeri, ma tecnici (anche nel prezzo). Meglio un pantalone tecnico da 50 euro che uno da 200 ma non impermeabile o anti vento, ad esempio.
SCARPE
SERVE:
La scarpa perfetta è una scarpa tecnica, da trekking o per l’escursionismo, che abbia due caratteristiche: che sia leggera e impermeabile.
Leggera: dovrete indossarle tutto il giorno, dovrete camminare su terreni sempre differenti, perciò devono essere estremamente comode; non serve – per questa stagione – che siano imbottite (per l’inverno è invece necessario). Qualora doveste incontrare una giornata particolarmente fredda, vi basterà un paio di calze termiche, al massimo.
Impermeabile: una leggera pioggia, il terreno paludoso, avvicinarsi all’acqua di un fiordo, di un lago o di un fiume, gli schizzi delle cascate, una spiaggia umida. Non vorrete certo tenere i piedi bagnati tutto il giorno, vero?
NON SERVE:
Gli stivaletti da città: potrebbero trarre in inganno: “Questi vanno benissimo, tengono caldo e sono pesanti. Andranno bene sicuramente!“, ma non sono né leggeri e né impermeabili, perciò non servono a nulla.Scarpe da tennis: estremamente scivolose e non impermeabili, non servono a nulla.Modello stile Moon Boot/doposci:non scherziamo.Scarpe col tacco: non scherziamo. Per favore.
La valigia insider: un paio di scarpe da escursionismo leggere e impermeabili per affrontare la giornata in viaggio e poi almeno un altro paio, più comode (qui vanno anche bene delle sneakers o la scarpa che usate nella vita di tutti i giorni in Italia, in primavera) per quando sarete in città o per la sera, laddove non abbiate previsto uscite in natura.
PANTALONI
SERVE:
Per affrontare le giornate all’aperto vi serviranno dei pantaloni tecnici. Devono essere antivento e impermeabili, ma anche questi leggeri. Generalmente esistono le versioni estive (senza rivestimento interno) e invernale (con rivestimento interno, ovvero quelli pensati per le escursioni in montagna d’inverno per affrontare la neve). Sebbene quelli estivi possano sembrarvi leggeri al tatto, non vi preoccupate: da quelle fibre non passerà né vento né acqua. E anche se dovesse piovere, essendo materiale idrorepellente, l’acqua scivolerà via e rimarrete sempre asciutti. Eccoli qui, i pantaloni perfetti:
Se invece siete particolarmente freddolosi, oppure il vostro viaggio è pianificato per maggio-giugno, oppure settembre, mesi di fatto estivi ma con possibilità di giornate più fredde, il nostro consiglio è di portarne un paio senza rivestimento e uno con il rivestimento interno, così sarete a posto.
Questo modello è impermeabile, antivento e in più ha il rivestimento interno che permette di mantenere stabile la temperatura corporea e riscaldare le gambe a dovere, anche nelle giornate più fredde:
Li trovate qui.
NON SERVE
La calzamaglia, il pigiama sotto, una tuta e poi i jeans, pantalone e maglietta termica sotto jeans e tuta, sono impostazioni totalmente inutili. Ho visto gente spogliarsi in macchina o nelle stazioni di servizio, rovistando tra gli ultimi abiti in valigia, dopo aver semplicemente visitato una cascata a 200 metri dall’acqua (gli schizzi arrivano dappertutto, specialmente se c’è vento e di cascate ne vedrete assai) e cambiare 4 paia di pantaloni al giorno, perché non erano preparati. Un inferno. I jeans, le tutte, non proteggono dal vento ma soprattutto, se si dovessero bagnare, affrontare la vostra giornata sarà veramente difficile. Fate attenzione che la maggior parte dei pantaloni tecnici in commercio – anche quelli molto costosi e di marche molto riconosciute, ovvero quelle che strizzano l’occhio alle marche che si occupano di abbigliamento per attività outdoor professionale, alla fine sono soltanto abiti da città in stile sportivo o da gita fuoriporta in giornata, seppur stupendi dal punto di vista del design – non sono antivento e impermeabili. Non sono tecnici, quindi. Non fatevi abbindolare dall’accattivante look outdoor, ma andate alla sostanza (assicuratevi che siano antivento e impermeabili), non state andando a fare una passeggiata in natura dietro casa; state per affrontare un clima subartico con quattro stagioni in un solo giorno!
La valigia insider: almeno un paio di pantaloni tecnici antivento e idrorepellenti versione estiva e uno invernale, in modo da essere pronti qualora foste particolarmente freddolosi. Ovviamente portatevi anche i jeans, non fate l’errore di portare solo abbigliamento tecnico. Vale lo stesso discorso delle sneakers: capiterà che la sera, in città o nei villaggi, andrete fuori a cena, a fare una passeggiata e non serve che per qualche ora vi imbacucchiate.
Pile, maglioni e softshell
SERVE:
Qui si va al cuore dell’argomento. Sulla parte superiore dell’abbigliamento, occorre fare un discorso leggermente più complesso. Serve che abbiate più capi, tutti tecnici, in modo da potervi vestire a cipolla ed essere pronti, qualora il clima dovesse cambiare – nel corso della giornata o per più giorni – a togliere, mettere, togliere e rimettere. Insomma, a seguire il clima islandese, il più incerto e ballerino del pianeta Terra! Non pensavate mica di poter uscire al mattino in un modo e tornare la sera allo stesso modo, vero?! Per esperienza questa è la configurazione più utile: giacca leggera antivento e impermeabile (sono giubbottini molto sottili, ma con queste due caratteristiche tecniche), di quelle pensate per le uscite in barca a vela; pile invernale da montagna a volontà (meglio se con cerniera, se dovesse uscire il sole potrete gestire facilmente l’apertura); softshell (è forse il capo più importante, assolutamente indispensabile: si tratta di una via di mezzo fra una giacca e una felpa, fatta in un materiale idrorepellente e antivento. Estremante versatile, si può indossare tra l’intimo e il giubbotto, oppure tra il pile e il giubbotto (o la giacca leggera), oppure al posto del giubbotto, solo sopra al pile). Con queste 3 tipologie di abiti tecnici potrete facilmente mettere e togliere. Diciamo che in una giornata normale l’impostazione seguente è la migliore: maglietta intima – pile – softshell – giacca leggera (a portata di mano): avete freddo? Sostituite la giacca leggera con il giubbotto più pesante (vedi sotto); avete caldo? Togliete la giacca leggera e rimanete in pile + softshell. Vi state per avvicinare alla cascata? Mettete la giacca leggera, d’altronde ora avrete scarpe impermeabili, pantaloni impermeabili e giacca leggera impermeabile, no? Configurazione perfetta!
Ecco il più importante tra gli strati: il softshell, da indossare tra il pile e la giacca a vento oppure come strato esterno in caso di temperature più alte. Estremamente versatile permette di trattenere il calore, proteggere dal vento (fino a 30km/h di raffiche, non entra nulla) ed è anche idrorepellente. Prodotto eccellente che vi permetterà di non avere mai alcun problema legato al freddo o alle condizioni avverse, tipo vento, pioggerella e temperature basse. Fondamentale.
Lo trovate qui, da uomo.
Lo trovate qui, da donna.
Decathlon, per questi capi, ha generalmente un ottimo rapporto qualità prezzo e l’azienda, da qualche anno, ha investito molto su ricerca e sviluppo, creando capi a prezzi accessibili con caratteristiche tecniche davvero ottime. Come ad esempio questa giacca (clicca sulla foto).
Solo 29,99 per questa giacca tecnica antivento e impermeabile. Rapporto qualità prezzo imbattibile. In combo con il softshell è la soluzione perfetta, io uso questa impostazione da più di 10 anni.
La trovate qui.
NON SERVE:
Pesanti maglioni di lana, pile imbottitissimi, maglioncini di lana leggeri, non servono. I primi renderanno impossibile attuare la tecnica del vestimento a cipolla: con un maglione pesante e un pile imbottito, sotto, in questa stagione non potrete fare altro che mettere una maglietta in cotone. Questo vuol dire che tolti quelli, resterete in maglietta e giubbotto. Risultato: avrete ovviamente freddo. Il maglioncino di lana leggero invece non serve a nulla, qualora il giubbotto fosse troppo pesante e vi sentirete di togliervelo, restare in maglioncino e maglietta vi farà percepire il freddo in quanto il maglioncino non ha alcuna funzione di limitare il vento, che vi entrerà dappertutto.
Giubbotto
Non esagerate con il giubbotto. Sotto avete già il softshell e pile e avete anche una giacca leggera antivento e antipioggia. Potreste anche evitarlo del tutto, ma se siete particolarmente freddolosi portatevi un giubbotto oltre alla giacca di cui vi parlavo sopra, ma non di quelli da montagna-snow-sci-imbottiti-col pelo nel cappuccio. Non servono a niente. Portate piuttosto una giacca imbottita che sia sempre antivento e impermeabile. Nell’articolo dedicato all’abbigliamento invernale ne trovate una che può essere utile per i più freddolosi e per i periodi a cavallo tra la primavera e l’estate (giugno può essere caldo oppure avere ancora echi invernali) o l’estate e l’autunno (è capitato che già a settembre nevicasse a nord, può essere utile averla comunque dietro).
Trekking/Camminate?
L’estate è la stagione migliore per inoltrarsi nei migliaia di sentieri stupendi cui è costellata l’Islanda e godersi una faccia della Natura tra le più spettacolari al mondo. In questa stagione aprono le strade F che conducono agli altipiani interni, una sorta di mecca per gli appassionati di trekking (vedi ad esempio la zona di Landmannalaugar, Þórsmörk ma non solo…). Che nel vostro itinerario abbiate pianificato dei percorsi di trekking più o meno complicati, di distanze più o meno importanti, di più o meno ore o giorni, vi diamo dei consigli per quanto riguarda l’equipaggiamento.
Il terreno scivoloso, accidentato, il peso dello zaino sulle spalle per molte ore: portarsi dei bastoncini da trekking è un’ottima idea e vi saranno certamente utili, anche se pianificate una scampagnata leggera e non veri e propri momenti di trekking (ma in Islanda anche solo in percorsi di 2-3 km per arrivare ad alcune cascate, potrete incontrare terreni sdrucciolevoli, tratti ripidi, ruscelli che rendono la roccia scivolosa etc.)
Questo è un ottimo prodotto: leggeri, facilissimi da montare, da smontati occupano pochissimo spazio e con una presa comoda.
Un’altra cosa molto utile se pianificate dei trekking più importanti, è quella di informarsi se prevedono l’attraversamento di fiumi. Nei nostri itinerari ci occupiamo noi di fornire la giusta assistenza ai nostri viaggiatori per preparali al meglio per i sentieri di trekking più spettacolari. Il nostro consiglio è quello di informarvi sui minimi dettagli come la necessità di equipaggiarsi per poter attraversare a piedi un ruscello o un fiume. In questo caso sono fondamentali dei sandali oppure ancora meglio delle scarpe da scoglio, in modo da poter avere presa sulla roccia del fondo del fiume e non bagnarsi le scarpe.
Tipo queste, che hanno la suola antiscivolo:
Varie
- Cappellino/scaldaorecchie
- Scaldacollo
- Mantellina (quelle economiche che vi regalano coi gadget no, non vanno bene. Dureranno 2 minuti col vento islandese. Portate questa)
- COSTUME DA BAGNO 😍
Ombrelloal pari dei treni (non c’è rete ferroviaria in Islanda), gli ombrelli sono qualcosa di totalmente sconosciuto agli islandesi. Non servono, durerebbero 3 secondi: il tempo di aprirli, folata di vento e via alla ricerca del cestino.
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Grazie per la valigia. Ok. Ma… come vestirsi?
A cipolla. Vestitevi a cipolla, cioè a strati, in modo che – come sicuramente accadrà – se in una giornata l’Islanda dovesse farvi provare l’ebbrezza di tutte e 4 le stagioni sarete pronti a togliere qualcosa e a rimettere qualcosa.
Eccovi la guida su come vestirsi in Islanda in estate. La valigia è pronta, siete pronti a partire?
In realtà qualcosa manca: io vi consiglio anche di mettere in valigia un’assicurazione che possa coprire eventuali spese sanitarie, cancellazioni per covid etc.: costa meno di un biglietto di entrata alla Blue Lagoon, per tutto il viaggio e per due persone, ma vi permetterà di affrontarlo in estrema serenità. E ai lettori di Islanda Insider è dedicato uno sconto del 10%!
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Ciao. Grazie mille per l’articolo davvero utile e interessante.
Una domanda: pern un viaggio a fine Agosto, consigli un softshell con interno in pile o senza?
Grazie 🙏🏾
Cara Laura, vi direi innanzitutto che dipende da quanto siete freddolosi 😁, ma soprattutto dalle zone che visiterete (andrete negli altipiani interni? Visiterete il nord? Starete solo sulla costa? Avete previsto dei trekking?) e dalle condizioni meteorologiche di quei giorni (agosto, specialmente alla fine, sa essere piuttosto imprevedibile. Ho provato a trovare neve a inizio settembre ad Akureyri, ad esempio, e sempre a inizio settembre 15 gradi, sempre a nord…).
Io vi direi di portarlo con interno imbottito, prevedendo anche altre opzioni tipo un giubbotto più pesante e una giacca a vento leggera, in modo da essere preparati per più condizioni e temperature.
Buon viaggio!
Ciao scusa il disturbo… a settembre dal 12 al 22 sarò in Islanda facendo principalmente la Ring Road. Andrò ad Akureyri e una tappa ad Husavik per le balene (se sarà possibile). volevo chiederti cosa portare ? più valigia da estate o da inverno?? Altra cosa abbiamo affittato una macchina non 4×4 visto che non faremo strade F e anche il viaggio l’abbiamo pensato e adattato controllando le varie strade asfaltate tralasciando strade sterrate ecc.. pensi possa andare bene o meglio cambiare e prendere un 4×4?? Grazie mille
Ciao Daniele, settembre è un concentrato di “4 stagioni in un giorno” unico. Islanda all’ennesima potenza. Il mio consiglio è quello di essere pronti sia a climi “estivi” (10-12 gradi) e sia a giornate – specialmente a nord, dove non di rado già a settembre nevica – più autunnali (5 gradi, che con vento sono percepiti -2, almeno). Ti consiglio abiti tecnici come quelli nell’articolo, con l’aggiunta di un giubbotto invernale, qualche pile più pesante e se sei particolarmente freddoloso anche l’intimo termico. I pantaloni antivento e waterproof con il rivestimento interno potrebbero essere un ottima soluzione già a settembre. Poi dipende tutto da variabili imprevedibili, tipo quest’estate, che è stata una delle più fredde in assoluto delle ultime decadi. Settembre potrebbe essere il mese in cui arriva un po’ d’estate oppure di un inverno anticipato. Impossibile da prevedere. Magari qualche giorno prima della partenza dai un’occhiata ai gradi in tutto il Paese sul sito http://www.vedur.is.
4X4 sì o no dipende dalle strade che si pianificano di fare, al di là delle strade montane (Fjallavegur), se prevedete deviazioni su strade secondarie e magari ha piovuto tanto e quindi il manto è malmesso, o addirittura ha nevicato un po’, il 4X4 diventa sicuramente utile. Ma in linea generale ti direi che se non prevedete deviazioni e rimanete sulla 1, anche un 2X4 va benissimo.
Buona Islanda!
Grazie mille!!
Ottimo articolo!!! Con i tuoi consigli ho preparato a valigia!
Ti chiederei un’altra cosa
Acquistare un navigatore con mappa Islanda o si può andare con i cellulari? E a proposito di questi ho sentito che vanno giù Giga a manetta, è vero?
Per telefonare in Italia occorre attivare qualccosa? E la tariffa è la stessa?
L’Islanda è tra i Paesi che hanno abolito il roaming internazionale (sebbene non in Europa). Funziona come nel resto dei Paesi europei, ovvero con la propria sim italiana è possibile navigare senza costi extra, come se fossi in Italia. Ma occhio alla quantità dei giga disponibili, non ne avrai a disposizione la totalità di quelli previsti dal tuo piano tariffario. Dipende dal tuo operatore e dalla tua offerta, ti consiglio di informarti. Generalmente se ad esempio il tuo piano ne prevede 50gb di traffico dati al mese, all’estero ne hai a disposizione solo una parte (senza sovrapprezzo s’intende) dai 3 ai 5gb, generalmente.
Vanno a manetta se ne usi a manetta, non se ad esempio sfrutti il wi-fi di hotel e ristoranti. Altrimenti può avere senso prendere una sim in loco (30 euro circa per una sim dati con 10-15gb con validità un mese), anche per avere più gb per il navigatore.
Per telefonare non occorre attivare nulla: per chiamare e ricevere funziona esattamente come in Italia.
Buongiorno,
fra una settimana parto per l’Islanda. E’ sufficiente la “Giacca trekking 3in1 uomo SH100 0°C” della Decathlon (da indossare sopra la maglietta intima), composta da pile + giacca impermeabile? oppure è necessario aggiungere qualcosa in più? potrebbe bastare per temperature dai 5 ai 10 gradi?
Complimenti per l’articolo, molto interessante.
Grazie.
Ciao.
Le giacche 3in1 fanno quello che io consiglio di fare con la gestione dei singoli strati: per 5-10 gradi l’impostazione perfetta è maglia intima, pile, softshell e come ultimo strato una giacca impermeabile e antivento, anche leggera ma tecnicamente performante. E’ lo strato più importante, meglio usare budget per una singola giacca che valga. Un intimo termico al posto dell’intimo se siete freddolosi.
Ovviamente importantissimo pantaloni impermeabili e antivento e scarpa in goretex.
Buon viaggio!
Ciao, grazie mille, articolo ben fatto. Ho appena comprato tutto l’abbigliamento per mio papà, che ci andrà a Settembre 😃💪 Speriamo bene!