Al di là delle meraviglie turistiche: come vivono gli islandesi? Quali sono gli aspetti sociali più interessanti? Scopriamolo assieme attraverso questi 5 film (per capire la società islandese) che ho scelto per voi!
Mettetevi comodi e abbandonate cascate, arcobaleni aurore, grotte di ghiaccio, spiagge nere: è il momento di entrare nel “mondo della vita quotidiana” degli islandesi. Lo facciamo con l’ottimo cinema islandese, di cui sono particolarmente innamorato perché – oltre ad essere di estrema qualità artistica – racconta aspetti autentici e nascosti di una nazione tutta da scoprire. Vediamo allor 5 film per capire la società islandese.
5. 101 Reykjavík
Pellicola cult tratta dall’omonimo romanzo di Hallgrímur Helgason, ha inaugurato il nuovo millennio mostrando al mondo le debolezze di un’intera generazione di islandesi, quelli che alla fine degli anni ’90 erano troppo giovani per affrontare i grandi cambiamenti del mondo ma abbastanza adulti da trovare un modo per farlo. Eppure Hlynur, il protagonista, trentenne disoccupato che vive nel centro di Reykjavík (il cui codice postale è 101, da qui il titolo) non ce la fa proprio. Galleggia sul mare dell’esistenza tra un porno mentre la madre cucina di là, giornate intere davanti al pc, feste con amici e inutili passeggiate. Fino a che non si infila in un pasticcio più grande di lui (e di tutti i cambiamenti degli anni ’90) e da non essere nulla e nessuno, una mattina si sveglia con un po’ di ruoli sociali da giocare: padre, padre del figlio della madre, compagno della compagna della madre, amante segreto, donatore di sperma. Tutto a sua insaputa. I dialoghi, a metà tra un film di Woody Allen e uno dei fratelli Coen, sono imperdibili!
4. Virgin mountain
Fúsi non è un uomo come tutti gli altri. Da sempre bullizzato, deriso, emarginato, a 40 anni si trova a vivere non senza fatica il mondo che si è costruito per sopravvivere, abitato da soldatini, pochissimi amici, qualche buon disco di musica hard-rock e soprattutto dalla madre, onnipresente e totalizzante, con la quale abita. Guscio d’amore o prigione? Fúsi è un tormentato, diremmo; e un tormentato, a due passi dal Circolo Polare Artico, in pieno inverno, come può compiere una rivolta nella sua vita?
In un’intervista il Dagur Kári dichiarò che se Gunnar Jónsson non avesse accettato il ruolo non avrebbe girato il film, in quanto per la trama e i dialoghi si è ispirato proprio al volto, alle specificità e al carattere di Gunnar. Film dalla dolcezza disarmante che mette in scena il tema dello stigma sociale, del problema degli adulti che non si staccano dai genitori e rimangono eterni bambini. Lo trovate qui su Prime Video.
3. E respirare normalmente
Due vite sideralmente distanti, due storie lontane, due esistenze inconciliabili, si incontrano nel bel mezzo della rivolta. Nel bel mezzo del nulla – l’Islanda, con le sue immense distese in cui è un attimo essere invisibili – ma forse non per caso. E’ l’assurdo che unisce due anime in rivolta e colpisce anche qui, tra i grandi ghiacciai, i campi di lava e muschio, i moli sui quali si scarica solitamente il pescato, ma quando le guerre, la povertà, i cambiamenti climatici portano le genti del sud del mondo a tentare la sopravvivenza altrove, diventano luoghi di approdo di esseri umani. Emozionante e commovente, racconta il difficile rapporto tra gli islandesi e i migranti e il complicato tema dei clandestini richiedenti asilo, su cui – come nel resto d’Europa e in Italia particolarmente – quotidianamente si divide l’opinione pubblica. Lo trovate qui su Netflix.
2. Volcano
Vi avviso: ci vuole coraggio per girare un film del genere e altrettanto per guardarlo. Il cinema di Runar Runarsson è un martello pneumatico per l’anima: ti spacca e ti scava dentro, incurante dei danni che potrebbe fare. Come solo i grandi registi sanno fare, al termine del film ti senti profondamente e meravigliosamente vuoto. Volcano, uscito nel 2011 (5 premi Edda, il più importante conferimento dell’industria cinematografica islandese), è un capolavoro del cinema indie europeo. Hannes ha 67 anni e una potentissima corazza; centellina le parole e l’affetto, specialmente nei confronti della moglie, con cui conduce una vita dominata dalla severità e da quell’atteggiamento che spesso colpisce le coppie di anziani, che arrivati a un certo punto è come se all’amore preferissero l’astio e il fastidio. Ma nulla è per sempre e ogni attimo andrebbe vissuto come se fosse l’ultimo. E (forse) c’è sempre tempo per rimediare…
1. Nói albínói
Tra i 5 film per capire la società islandese, non può mancare questo. Come si vive in un remoto villaggio dei Fiordi dell’Ovest (Bolungarvík per la precisione), in cui per tutto l’inverno si è immersi nel buio e sommersi dalla neve, specialmente in quella delicata fase della vita che è l’adolescenza? Nói, un giovane ragazzo albino, vive lontano da tutto: dai suoi coetanei, da un’idea di famiglia sana, da una prospettiva concreta per il futuro, dai luoghi in cui vorrebbe andare a vivere perché li ha visti in un view-master contenente immagini delle calde spiagge tropicali; di notte si rifugia dentro alla biblioteca comunale, dove accorcia le distanze con l’esistenza inventandosi mondi e avvicinandosi a Íris, una dolce ragazza che lavora come commessa alla stazione di servizio del villaggio. Gli sviluppi assurdi e irriverenti, l’ispirazione leopardiana del finale e l’ottima interpretazione di Tómas Lemarquis lo rendono un film imperdibile.